Homo credens by Michael Schermer

Homo credens by Michael Schermer

autore:Michael Schermer [Schermer, Michael]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Nessun Dogma
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Genetica del comportamento e Dio

Nello studio dei tratti, i genetisti del comportamento si sforzano di separare i ruoli rispettivi dell’eredità e dell’ambiente. Poiché esiste una variabilità nell’espressione dei tratti, quella che cerchiamo è una percentuale della variazione attribuibile a fattori genetici e ambientali. Uno dei migliori esperimenti naturali a disposizione è il fenomeno dei gemelli identici separati alla nascita e cresciuti in ambienti diversi. In una ricerca condotta nel Minnesota, Niels Waller, Thomas Bouchard e i loro colleghi valutarono cinque diversi indicatori di religiosità in ottantaquattro coppie di gemelli (cinquantatré identici e trentuno fraterni) cresciuti a distanza. Scoprirono che di norma le corrispondenze tra gemelli identici erano il doppio di quelle riscontrate tra i gemelli fraterni, e la successiva analisi li portò a concludere che i fattori genetici spiegavano il 41-47 per cento delle variazioni rilevate negli indicatori di credenze religiose.9

Due ricerche molto più ampie condotte in Australia e Inghilterra (rispettivamente su 3.810 e 825 coppie di gemelli) rilevarono analoghe percentuali di influenza genetica sulle credenze religiose, confrontando i gemelli identici e fraterni rispetto a vari indicatori di credenze e atteggiamenti sociali. Inizialmente, conclusero che il 40 per cento circa delle variazioni era di matrice genetica.10 Gli studiosi documentarono anche corrispondenze significative tra gli atteggiamenti sociali degli sposi. Poiché i genitori praticano l’accoppiamento selettivo (chi si somiglia si piglia), la prole tende a ricevere una razione doppia delle inclinazioni genetiche sottostanti agli atteggiamenti sociali comuni al padre e alla madre. Inserendo nei loro modelli di genetica del comportamento una variabile per l’accoppiamento selettivo, i ricercatori scoprirono che il 55 per cento circa delle variazioni negli atteggiamenti religiosi era di natura genetica, il 39 per cento circa era attribuibile all’ambiente diverso, il 5 per cento circa era inattribuibile e solo il 3 per cento circa era imputabile all’ambiente familiare condiviso (e quindi alla trasmissione culturale tramite i genitori).11 Sulla base di questi risultati, sembrerebbe che le persone cresciute in famiglie religiose e poi diventate religiose a loro volta ereditino la predisposizione da almeno un genitore. Senza una predisposizione genetica di questo tipo, gli insegnamenti religiosi dei genitori sembrerebbero avere pochi effetti duraturi.

Naturalmente, i geni non determinano la scelta dell’ebraismo, del cattolicesimo, dell’Islam o di qualsivoglia altra religione. Piuttosto, la fede negli agenti soprannaturali (Dio, angeli e demoni) e la dedizione a certe pratiche religiose (la messa, le preghiere, i riti) sembrano riflettere processi cognitivi di origine genetica (inferire l’esistenza di agenti invisibili) e certi tratti caratteriali (rispetto per l’autorità, tradizionalismo). Come mai abbiamo ereditato questa tendenza?

La risposta può essere cercata in una linea di ricerca che ci riporta alla dopamina, la quale – come abbiamo visto nel capitolo 6 – è associata all’apprendimento, alla motivazione e alla ricompensa. È possibile che la quantità di dopamina prodotta dal cervello di ciascuno di noi dipenda da fattori genetici. Il gene che ne codifica la produzione, il DRD4 (recettore D4 della dopamina), è situato sul braccio corto del cromosoma 11. Una volta rilasciata da certi neuroni cerebrali, la dopamina viene raccolta da altri neuroni



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